contenuti tributo a Stratos 2004

di Roberto Giannini, pubblicato il 15 Gennaio 2014

Qualche numero:

Giornate tributo : 3

Ore durata manifestazione: 20

Ospiti partecipanti a concerti e seminari:32

Persone che hanno lavorato a vario titolo al tributo: 25

Pubblico partecipante: circa 600

Costo della manifestazione: circa 11000 Euro

Contributi Provincia di Genova : 2000 Euro

Altri contributi istituzioni/privati: 500 Euro (libreria Voltapagina)

Mesi di lavoro per l’organizzazione: 20

Resoconto della manifestazione (by Roberto Giannini)


Venerdi 29/10/2004:

 Il seminario si è rivelato interessante ed approfondito al di la  di ogni più rosea aspettativa, e questo grazie alla qualità  degli ospiti, alla struttura della scaletta che ha alternato la parte prettamente “teorica” con filmati, ascolti audio, proiezioni fotografiche ecc., e alle condizioni ambientali: un teatro caldo e accogliente decorato dalle magnifiche scenografie preparate per l’occasione dalla nostra Irene Di Muro, con l’interessantissima mostra dei materiali su Demetrio e gli Area presenti sul web (grazie Alessandro Armosino, il curatore),  l’esposizione fotografica (davvero di ottima qualità  artistica) del mitico Garghetti, il settore delle copertine dei vinili e quant’altro.

Coloro che hanno assistito alla serata sono rimasti incollati alle poltrone quasi ininterrottamente per 7-8 ore (infatti la manifestazione è iniziata poco dopo le 17 per terminare a notte inoltrata con la proiezione del film “Suonare la voce”), e i giudizi che abbiamo raccolto al termine sono stati unanimemente entusiasti. Peccato che l’affluenza non abbia superato le 150 persone, che comunque per un seminario con ingresso a pagamento in una giornata climaticamente infame e per giunta feriale non è da considerarsi esigua.

foyer teatro del Ponente palco teatro del Ponente

Il seminario è stato condotto dall’impeccabile Claudio Chianura (coadiuvato tecnicamente dal sottoscritto), già  curatore ed editore di volumi dedicati a Stratos e Area e molto bravo a controllare che la discussione non prendesse direzioni che risultassero dispersive e poco attinenti.

Si è iniziato con un’intervista a Daniela Ronconi Demetrioiu, che con il suo incedere appassionato e lucido ha fornito interessanti spunti di discussione sviluppati poi anche con Patrizio Fariselli, secondo ospite della serata. In questa prima parte di intervista-fiume le tematiche hanno toccato l’inizio della carriera di Stratos (Ribelli) e la formazione del primo nucleo degli Area, le influenze dei singoli musicisti, retroscena ed episodi di varia tipologia  e genere.

E’ stato poi Riccardo Storti (coordinatore del Centro studi per il progressive in Italia) ad esporre un analisi molto dettagliata ed approfondita sul tipo di sonorità  espressa dagli Area e ad espletare una serie incredibile di riferimenti mediante i quali ha ricostruito gli aspetti più avanguardisti delle espressioni musicali italiane ed europee dei ’70.

Dopo la proiezione di autentiche chicche inedite (una sessione di filmati live registrati alla tv svizzera nei primi ’70) è stata la volta di Adriana Braga, compagna del compianto Gianni Sassi, che ha presentato i contenuti del rinnovato sito web dedicato al fondatore della Cramps Records e sesto membro “effettivo” degli Area. Adriana è intervenuta a nome di tutto il collettivo che opera per divulgare e preservare tutto il materiale storico e artistico che compone una archivio di assoluta rilevanza nell’ambito della cultura dell’epoca.

A seguire, l’intervento dello studioso Domenico Coduto, che ha esposto in maniera appassionata e approfondita quello che è stato il trattamento che i media nazionali hanno riservato a Stratos e soci, con l’ausilio di materiale d’epoca e supportato nelle sue tesi dalla viva voce di Demetrio, immortalata in un’intervista inedita registrata con mezzi “di fortuna” termine di un concerto del 1974 a Saluzzo. Non finirò mai di ringraziare gli amici del sito http://www.broderie.org  che fornendoci i nastri originali ci hanno permesso di diffonderla integralmente regalandoci un pezzo di storia.

La seconda parte del seminario (oramai a serata inoltrata, visto i ritardi fisiologici che la ricchezza dei contenuti del pomeriggio ha comportato), introdotta da una ventina di minuti di video appartenenti al periodo della registrazione del fondamentale “Maledetti”, è stata aperta dall’esaustiva e dotta relazione del musicologo Franco Fabbri (già leader dei seminali Stormy Six), uno studio sulle origini e le evoluzioni  dei suoni balcanici e mediterranei, le caratteristiche tecnico-semiologiche e le influenze che hanno esercitato su molti dei migliori musicisti del periodo oggetto del seminario. La relazione ha innescato un dibattito che, a vario titolo e in situazioni differenti ha coinvolto un combattivo Patrizio Fariselli, un sobrio Massimo Villa e un “illuminato” Claudio Rocchi che ha messo d’accordo tutti e ha condotto il seminario alla sua naturale conclusione, inframezzato dall’intervento dei componenti del Picchio dal Pozzo che hanno raccontato dell’esperienza genovese di Stratos tra il ’78 e il ’79 riallacciando quindi i fili di un percorso cronologico iniziato parecchie ore prima.
Con la proiezione del film realizzato da Massimo Villa si è quindi conclusa una giornata molto ricca che ha soddisfatto pienamente le aspettative del pubblico presente, nonchè degli ospiti e dell’organizzazione.

st.ride st.ride con iacopo andreini

 

 Sabato 30:

dopo l’abbuffata culturale del giorno precedente, serata interamente musicale, aperta dall’ensamble genovese Stride che ha offerto una performance superlativa di suoni sperimentali basati su campionature destrutturate e manipolate, molto spesso sorrette da basi ritmiche ossessive ed articolate che hanno permesso ai prestigiosi ospiti Vittorio Nistri (Deadburger) e Jacopo Andreini (pluristrumentista che per l’occasione ha “imbracciato” il sax alto) di stendere tappeti sonori affascinanti e a tratti dirompenti.

Patrizio e Loretta Fariselli Patrizio Fariselli

La seconda parte della serata ha avuto come grande protagonista Patrizio Fariselli, autore di un concerto memorabile per piano solo coadiuvato dall’ottima performance della sorella Loretta, danzatrice di spessore internazionale.
Patrizio ha proposto una rielaborazione del materiale storico Area in un clima generale a metà  tra il magico e il trascendente, e ha ipnotizzato una platea assolutamente trasportata dalle note dello splendido Stainway messo a disposizione dall’organizzazione.
Esecuzioni impeccabili di pezzi memorabili quali “L’elefante bianco”, “Arbeit match frei”, “Luglio, Agosto, Settembre (nero)”, “La mela di Odessa”, “Gerontocrazia”, “Cometa rossa”, una quasi irriconoscibile “Gioia e rivoluzione” i momenti più emozionanti di un concerto incredibile durato oltre un’ora e mezza. La chiusura di un cerchio aperto il giorno precedente. La dimostrazione di quanto quella musica sia ancora attuale, e di quanto sia bella anche ridotta ai minimi termini, priva della sconvolgente voce di Stratos, del drumming impetuoso e spiazzante di Giulio Capiozzo, della chitarra schizoide di Paolo Tofani, del basso colorito e profondo di Ares Tavolazzi. Grazie ancora Patrizio per le emozioni che ci hai offerto.
La serata si è conclusa con la proiezione integrale del concerto all’Arena Civica di Milano in memoria di Stratos del 14 giugno 1979 (il giorno dopo la sua scomparsa)

Toxic Picnic

 

 

 

Domenica 31:

La giornata conclusiva della manifestazione è stata caratterizzata dai concerti dei gruppi che hanno ricevuto la targa Metrodora, Yuppie Flu e Julie’s Haircut, quali esponenti tra i migliori dell’attuale scena rock alternativa nostrana. Entrambe le esibizioni hanno confermato i giudizi della critica specializzata, solitamente lusinghieri.
Due set da un’ora circa ciascuno, preceduti dai tre gruppi di supporto, tra i migliori esponenti della ricca ed interessantissima scena genovese: Visionnaire, Denize e Toxic Picnic.

Visionnaire Yuppie Flu

Quanto prima divulgheremo una recensione dettagliata dell’intera giornata, che nonostante potesse risultare disomogenea rispetto alle precedenti ha rispettato pienamente il compito per il quale era stata ideata e inserita nella programmazione ufficiale del tributo: un ponte ideale tra passato, presente e futuro.

Considerazioni generali:
la consapevolezza imperante trascorso oramai un mese dalla manifestazione è quella che Genova ha rappresentato una tappa fondamentale nella ricostruzione storiografica di quella che a trent’anni di distanza rimane una delle esperienze più importanti della storia della musica italiana del secolo scorso. Nei prossimi mesi si tenterà  di sbobinare l’intero convegno e di raccogliere gli atti in pubblicazioni nella speranza che possano rappresentare uno stimolo affinchè si sviluppino iniziative affini onde rendere giustizia ad una delle figure più scomode e (di conseguenza) volutamente sottovalutate: Efstratios Demetriou.

Nonostante il successo della manifestazione, rimane sconcertante rilevare che stampa (con le dovute eccezioni indicate nei ringraziamenti) e tv locali si siano dimostrati indifferenti alla stessa, salvo poi rincorrere informazioni di seconda mano e di dubbia veridicità . Il maggior quotidiano cittadino non ha dedicato all’evento neppure una riga tra la programmazione di bar e balere. Il tutto nonostante le quintalate di fax e mail spedite nei mesi antecedenti che indicavano in dettaglio il programma delle giornate.  Insomma, Genova capitale della cultura, perlomeno a livello d’informazione, si è dimostrata incapace di cogliere la ricchezza culturale di un evento che ha fissato in maniera forse definitiva un pezzo di storia (musicale e non solo) del nostro paese.

Julies Haircut premio Metrodora a Julies Haircut

Ringraziamo ancora tutti gli ospiti che solo per amore di Demetrio Stratos (e della cultura in generale) hanno partecipato senza alcun compenso, accontentandosi di un letto e di una buona pizza. Un saluto a Gianni Emilio Simonetti, che nonostante la sua assenza ci ha donato uno scritto inedito preparato per l’occasione, a Marco Formato ed Eugenio Finardi che ci sono stati comunque vicini, e al mitico Fabio Treves, che ci ha dato una grossa mano a diffondere l’iniziativa .Un ringraziamento particolare a Marco Molinari, splendido regista dietro le quinte

Grazie a Demetrio Stratos, il cui spirito è parso più volte aleggiare in un caldo teatro sul mare, e al quale speriamo di aver offerto un degno riconoscimento.

Demetrio Stratos