Varego – Epoch – 2016 – recensione

di Emanuele Napoli, pubblicato il 16 Novembre 2016

by Emanuele Napoli

Come già dicevamo, annunciandone la presenza alla XIV edizione del Festival delle Periferie, i Varego, nati nel 2009, sono autori di un particolare post metal che incarna vari generi dalle molteplici influenze.

Nel 2012 viene dato alla luce il loro primo lavoro Tvmvltvm. Dopo un anno buttano sul mercato Blindness Of The Sun, che vanta il featuring con Jarboe (ex cantante e tastierista degli Swans).

Quindi tra le varie attività live e in studio, con l’uscita nel 2015 del singolo Phantasma, il sound si vede concretizzato in questo nuovo lavoro uscito a ottobre 2016 per la Argonauta Records (www.argonautarecords.com).

Epoch, della durata di 36 minuti, già dal primo ascolto ti teletrasporta in una avvolgente dimensione cupa e sperimentale. Suoni alieni e visionari fanno da cornice a chitarre graffianti, un basso corposo, batteria efficace e voci che si alternano tra urla e malinconie.

L’album apre con Alpha Tauri, 2 minuti di intro ipnotico che fa da preludio ad un 6/8 incalzante. La traccia si snoda tra altri differenti contesti che già fanno ben comprendere l’imprevedibilità dei brani successivi. E’ il turno di Phantasma in cui il suono denso del basso completa le soluzioni di una sezione ritmica compatta e mai banale. In particolare molto apprezzabile è il crescendo dopo i 4 minuti del brano che sboccia in un impeto di energia a cui si aggiunge l’incisiva doppia cassa di Simon.

Nel primo minuto e sul finale Flying King ricorda i più rivoluzionari Tool di Maynard James Keenan, mentre nel resto del brano la piega intrapresa è particolarmente meno catalogabile ma di un intenso impatto. The Cosmic dome  è probabilmente il brano più riuscito, forse perché oltre ai suoni ipnotici iniziali, colpiscono particolarmente degli elementi riconducibili al trash, come il solo e le ritmiche nella seconda metà del pezzo.

Non sono solo le atmosfere decadenti e le dissonanze a caratterizzare Swarms, il quinto brano di questo disco che ci traghetta verso Dominion, il brano che chiude questo interessante lavoro: Quasi 7 minuti per una song che da una iniziale vena rock alternative muta in sonorità più pesanti e metal.

Per concludere i Varego ci consegnano un lavoro non banale e ben curato, che ho apprezzato nella complessità e che ritengo trovi i maggiori consensi tra gli amanti del metal più sperimentale e psichedelico… insomma: consigliato!!!

Ascolta l’intero album cliccando qui sotto

 

Varego – EPOCH (2016, Argonauta Records)
Post Metal / Sludge

Line-up:

Davide Marcenaro: Vocals, Bass

Alberto Pozzo: Guitar

Gerolamo Lucisano: Guitar

Simon Lepore: Drums

varego al festival delle periferie

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