Jesus Lizard – Circolo Magnolia, Milan – 02/06/2025 – recensione

di Fabio Noisext, pubblicato il 6 Giugno 2025
Nonostante li segua da più di 30 anni (Goat, il loro capolavoro assoluto è del 1991…), non avevo mai avuto occasione di vedere i Jesus Lizard dal vivo. Tutti gli amici che hanno fatto l’esperienza mi riferivano di live incendiari e più di uno si era spinto a definire i loro concerti i migliori a cui avesse mai assistito. 
 
Tornati l’anno scorso con Rack, un ottimo disco a 26 anni dal precedente, dimostrano di meritarsi la fama acquisita sul campo: basterebbe l’inizio con Mouth Breather e David Yow a gettarsi tra il pubblico per farsi trasportare in un entusiasmante crowd surfing.
 
“I leave my home, I leave for a couple weeks
I leave my home, I leave it in the care of a friend […]
And in my kitchen, I found my friend deceased”
 
jesus lizard

jesus lizard

 
Dopo una bella manciata di furiose mazzate nei denti, arriva lo slide inconfondibile di Nub che induce Yow a tornare a volare sul pubblico per poi attaccare Hide & Seek, convincente pezzo tratto dal nuovo materiale che non sfigura affatto a fronte dei brani storici.
 
La prima parte del set (15 canzoni) si chiude con una doppietta enorme: Seasick, con le sue geniali sferragliate, e Then Comes Dudley, un giro pazzesco di basso attorcigliato alla genialità chitarristica di Duane Denison, un vero gigante nel tirare fuori dal suo strumento suoni sinistri e al tempo stesso suadenti.
 
 
Dopo una breve pausa, tornano per i bis: una cinquina che si chiude con la monumentale esasperazione di Monkey Trick e le sue visioni allucinate e depravate.
 
Incalzati dalla folla,  risalgono sul palco per altri tre pezzi, con Blockbuster, primo brano del primo EP Pure del 1989, a salutarci con il suo simpatico turpiloquio. “Do ya, Motherfucker!”.
 
Un’ora e mezza di pura energia. Granitici.
 
 

photos by fabio noisext