Il punk del 2019 – riflessioni da Flamingo Records

di Alberto Canale, pubblicato il 22 Dicembre 2019

by Alberto Canale – Flamingo Records

Avevo promesso che avrei stilato una classifica dei migliori dischi punk del 2019 ma mi sono reso conto di non esserne in grado, così ho pensato di fare un po’ di considerazioni.
Sicuramente è stato l’anno delle donne, un sacco di gruppi con cantante femmina che hanno spaccato ed il leitmotiv sembra un punk dritto e sporco con spunti di chitarra garage / neospichedelica, tra questi segnalo
1) Amyl and the SniffersAmyl and the Sniffers
2) AbjectsNever Give Up
3) Nots3
4) MysterinesTake contro ep

Voci femminili che si sono distinte anche nel melodic hc dei Not on tour (album Growing pain) e, anche se un po’ fuori dai canoni del punk, il particolare Nest dei Brutus, un mix di post hardcore con una voce alla Bjork adatto agli amanti del sound 2000.

amyl and the sniffers

amyl and the sniffers

Per rimanere in ambito di hc melodico i Lagwagon hanno sfoderato Railer, un disco della madonna che spazza via ogni eventuale critica a Cape e soci.

Ed è sempre per gli amanti dei suoni old school che vi segnalo Shallow Grave dei Chain Cult (un mix tra hc e dark che ti fionda negli anni 80) e l’ennesimo bel disco dei Briefs, Platinum Rats, punk’n roll con tiro e melodia.

Un po’ di perle da quella che io chiamo new wave del pop punk: Morbid Stuff dei Pup, secondo me non il loro miglior album ma sicuramente con questo (mi pare terzo) album sono arrivati ad interessare il pubblico mainstream e direi che è un traguardo meritato. Buono anche Hello exile dei Menzingers , ma forse non da classifica, anche se dentro ci sono dei singoli da brividi.

pup

pup

Ho amato particolarmente Bee Good degli Off With Their Heads che considero un disco post grunge (lapidatemi pure).

Un paio di chicche meno conosciute, i Rainbow Grave con No you, un disco hardcore che mi ricorda i Black Flag del secondo periodo, potente e d’impatto, mentre molto vari e validi i Queen Zee con l’omonimo lp d’esordio (già online a prezzi da collezionismo) , punk band queer che strizza l’occhio all’alternative. Il cantante sembra Chandler di friends in botta d’acido.

Per gli amanti dei suoni estremi mi ha colpito quel mix di black, grind e brutal dei Full of Hell che hanno partorito il figlio del demonio con il perverso Weeping Choir.

Il disco che mi ha emozionato di più è stato quello degli Snuff, ma qui entriamo nella sfera del personale e perdo di obbiettività.

Tra gli italiani (escludo le mie produzioni per ovvi motivi) c’è stato l’hardcore “alla vecchia” dei Fronte della spirale, il noise screamo degli almenoseimetridaterra e il7″ dei Greve che sono venuti fuori molto bene. Tra i cantautori “punk” Cinema di Path è stato una piacevole sorpresa. Devo far fare ancora un po’ di giri sul piatto a Godzilla kiss dei Senzabenza prima di inserirlo definitivamente (è uscito ora ora) ma a me sta piacendo tantissimo.

fronte della spirale

fronte della spirale

Perdo sicuramente qualcosa perché ho poca memoria, accetto segnalazioni!