Il rock del 2019 in Liguria – bilanci e riflessioni da Metrodora

di Redazione, pubblicato il 27 Dicembre 2019

Anche il 2019 che sta teminando, e che chiude idealmente il decennio anni ’10, è stato molto ricco per la nostra città e la nostra regione dal punto di vista musicale. In effetti creatività, novità e originalità non sono mai mancate sul nostro territorio, e questo fin da metà degli anni ’60: dalla leggendaria scuola cantauoriale  all’esplosione del progressive (anni ’70), dalle spinte punk wave (anni ’80) alle vantate indie/post rock (anni ’90), dall’hip hop crossoverizzato (anni ’00) alle recenti tendenze autoriali raffinate ed elettroniche.

Genova e la Liguria anche quest’anno hanno dato il loro contributo allo sviluppo di nuove tendenze e, al contempo,  al mantenimento di tradizioni e sonorità che mai hanno avuto periodi di crisi (metal, progressive, ma anche punk/hardcore e scena cantautoriale).

Fin dall’inizio dell’anno abbiamo da queste pagine segnalato dischi importanti, iniziando da quel Una vita migliore de La Coscienza di Zeno che per la verità era uscito nelle ultime settimane dell’anno precedente. Allora rimaniamo in ambito prog con la pubblicazione dei Nuova Idea di Paolo Siani con l’ottimo The leprechaun’s pot of gold, il ritorno dei Fungus (aggiunto il Family alla ragione sociale) che con The key of the garden ha chiuso la trilogia decennale, esorcizzando in qualche modo la scomparsa del grandissimo AJ Blissett (al quale Metrodora ha dedicato il Festival delle Periferie dello stesso anno) sostituito dall’ottimo Alessio Fuzz Caorsi.

la coscienza di zeno
la coscienza di zeno

Sempre in ambito prog graditissimi i ritorni per i ponentini Celeste di Ciro Perrino (con Il risveglio del principe) e degli Eris Pluvia con Tales from another time, mentre è stata sicuramente una sorpresa la ripubblicazione dell’album d’esordio dei Finisterre, cosiccome l’esordio dei Mamadarque che possono essere considerati appartenenti a pieno titolo al genere in oggetto.

In ambito prettamente rock numerose sono le uscite degne di attenzione: dal ritorno dopo dieci anni della stoner band Stalker con il loro ep Vertebre, al monumentale The Donald Sinclair Sessions per la superband genovese La Cosa, dagli irresistibili singoli del terzetto emergente Metropony al primo brano del nuovo power trio Forma Mentis; grande consenso a livello nazionale per il produttore ligure Marco Barusso con A second chance to rise (a nome The Price), alle rivelazioni Frusta & Spillo, protagonisti assoluti anche dal vivo dopo l’uscita dell’esordio Lebrileu. Felice esordio anche per una nuova band post rock/prog da Chiavari di nome Giant the Vine con Music for empty places, mentre conferma le attese  la band dream elettro pop dei Crisaore dei quali si attende il prossimo esordio su lunga durata.

frusta & spillo
frusta & spillo

Sempre rimanendo sul filone principale del rock, pur tra i suoi svariati sottogeneri, segnaliamo il maxi singolo dei Distilleria Sonora, nonchè il singolo estivo dell’eclettico Federico Branca a nome Ragazzetto; molto attivo il duo Rolando Bacher, ognuno alle prese con i propri progetti solisti (l’ottimo INTRA di Bacher e l’originale sperimentalismo in Do.So di Rolando Renè); nuovi interessanti singoli per gli spezzini Malenky Slovos e per la band alt funk Dipende dal Contesto, cosiccome per i Safari.

Nell’ultima parte dell’anno tra i protagonisti sicuramente il duo alt hip hop Era Serenase, con due singoli di ottima fattura, e il nuovo lavoro dei Kiwibalboa, dal titolo Natale in Argentina; molto particolare il lavoro del duo italo argentino Viva Via Malaguta con il nostro Filo Q protagonista del nuovo filone cumbia, e notevole il nuovo Ti voglio urlare del quintetto alt rock L’ultimodeimieicani. Freschi freschi i nuovi album per i veterani Enroco e per le rivelazioni, in ambito psichedelico, Kettle of Kites, che con il loro Arrows saranno sicuramente protagonisti della prossima stagione live; molto attivi anche i levantini Bricklane, come anche il nuovo progetto di un duo di nome Diurno; infine, da segnalare gli esordi assoluti per il post rock di Grief porn per St.Elvio e il noise industrial per l’omonimo di I Miei Resti, entrambi progetti one man band.

kettle of kites
kettle of kites

Continua l’evoluzione dei Technoir in ambito nu electro soul, mentre per rimanere in ambito di voci femminili, sicuramente protagonista di questo ultimo periodo la giovane Emilya ndMe autrice di tre singoli notevoli; cosiccome di interesse le nuove prove di Roberta Guerra (singolo) e la terza raccolta di Esmeralda Sciascia, dal titolo Aria condizionata. Molto attiva in ambito di colonne sonore (dal film L’ultimo piano alla serie televisiva Il processo) l’oramai professionista Ginevra Nervi.

Per quel che riguarda l’ambito punk hardcore il plotone è piuttosto nutrito, in particolare intorno alla label e negozio specializzato Flamingo Records, intorno alla quale hanno gravitato e pubblicato il loro primo omonimo album i Santamaria, grandi protagonisti dell’annata che si conclude, insieme ai Fel-D1 Anarcopunk e ai Nimroad FC che l’avevano aperta con un singolo i primi e con l’ep Quarantotto per i secondi. Ottimo minialbum anche per i Suite 101 di Dove tutto brucia, ed album di assoluto spessore per i Lenin! uscito da poco con il titolo Hai complicato tutto; fulminante debutto anche per Almenoseimetridaterra, ed interessanti i poco più di sette minuti dell’atteso ep per I Sassi. Alcuni di loro si sono esibiti durante il venerdì della XVII edizione del Festival delle Periferie.

lenin!
lenin!

Se invece parliamo di sonorità che girano intorno al metal, l’anno si è aperto con il nuovo album (I, prophetic) per la band sludge/stoner Varego, seguito dal nuovo singolo per la storica death metal band Desecrate e dal secondo album dei Toolbox Terror dal titolo UNIDENTIFIED FLESH OBJECT; molto attivi anche i Bellathrix che pubblicano il nuovo No fear, mentre apprezzamenti generali (e non solo in ambito metal) sono arrivati per il debutto su lunga durata dei Stramonia con l’eccellente heavy/goth di The WelcKomed.

Se di cantautrici e voci femminili abbiamo parlato poco sopra, rimane da analizzare l’anno trascorso in ambito cantautoriato maschile, che si è evidenziato sia per quantità che per qualità: ad inizio anno Fabio Gremo (pluristrumentista che opera generalmente in ambito prog metal) ha pubblicato il suo secondo album di matrice intimista,  Don’t be scared of trying, seguito a ruota dal ritorno (in singolo) dopo più di tre lustri per il progetto Tuaprinz di Andrea Currone (aka Scoby Pusha), dall’ottimo singolo del geniale Lo Sceriffo Lobo e di quello dell’one man band viareggino Martiny.

lo sceriffo lobo
lo sceriffo lobo

Altro album che ha fatto la differenza è quello dell’incredibile Fabio Zuffanti, che oltre a portare avanti i suoi numerosi progetti in ambito prog e scrivere saggi (Battiato, Battisti) e romanzi (Amori elusivi appena sfornato), ha trovato il tempo per comporre ed incidere In/Out, concentrato di autorialità di altissima qualità. Altro nome protagonista di questo ultimo anno è senza dubbio Misentotale, mattatore anche della scena live insieme ad un’altra grande sorpresa, quel followtheriver che ha aperto alla grandissima il nostro Festival delle Periferie e ci ha deliziato con il suo electro-folk di stampo boniveriano inciso su blankets & bumblebees. Molto ineressante anche il nuovo progetto di Fabrizio Esmen Gelli di ragione sociale Orco, del quale stiamo attendendo la pubblicazione ufficiale del nuovo album.

Su uno stile più classico vanno segnalati gli album del ponentino Brilla con  La tuta di Goldrake e del (l’estremo) levantino Giacomo De Rosa, molto apprezzato con gli otto brani che compongono Il cuore oltre l’Aurelia, mentre a sorpresa il batterista dei Fenomeni Franco Zaio  ci propone un album (Those important years) composto da cover dei leggendari Hüsker Dü; sempre interessanti i singoli dell’attivissimo Tomaso Chiarella cosiccome quelli del savonese Elso in collaborazione con il duo milanese Serpenti; sul finire dell’anno è arrivato anche l’atteso album dell’autore e producer genovese Michele Bitossi che a proprio nome firma la raccolta A noi due.

michele bitossi
michele bitossi

Lasciamo per ultima quella che è stata per alcuni di noi la piacevole sorpresa dell’anno, vale a dire il primo album omonimo del duo De Android, per il quale il nostro Roberto Giannini (in un articolo di prossima pubblicazione sui migliori dischi dell’anno) scrive: una meraviglia elettro pop che concentra in sè oltre quarant’anni di delizie musicali: Cocteau Twins, Dead Can Dance, Chrisma, Matia Bazar, Franco Battiato, Massive Attack, CCCP Fedeli alla linea, Beach House, Baustelle solo per citare alcuni riferimenti.  Dodici perle, (quasi) tutti potenziali singoli di presa immediata e dalle melodie irresistibili, contagiose ed impossibili da togliersi dalla testa. Un lavoro monumentale per il quale Stefano Agnini dimostra di essere in stato di grazia compositiva e che trova nella voce sorprendente di Siren Z il perfetto contraltare per il compleamento di un progetto iniziato parecchi anni fa con il nome Vico dell’Amor Perfetto.

Scusandoci con coloro che (per nostri limiti) non abbiamo citato pur pubblicando qualcosa di inedito, e con coloro che pur uscendo nelle ultime settimane dell’anno dobbiamo ancora scrivere (Od Fulmine, Chemical Resistance, Playing Dice, Zuffanti/Moresco e lo stesso Orco in primis), possiamo tranquillamente affermare che la scena musicale genovese e ligure è quantomai fiorente e attiva, una vera fucina di talenti che continuerà a mantenere il livello generale molto alto. Anche l’emergere di nuovi festival (il Balena su tutti) e in generale di nuovi spazi (Luzzati, Cane, Liggia) ove poter far esprimere queste nuove sensibilità è senz’altro buon segno.

Noi continueremo a dare il nostro piccolo contributo segnalando e pubblicando, ove possibile, le nuove uscite (album, singoli, video, etc). A tale scopo chiediamo la collaborazione di tutte le band ed artisti/e: segnalateci tutto, così ci aiutate ad aiutarvi.

Buon anno nuovo all’insegna di peace, love and rock’n’roll da tutta la redazione Metrodora