Simon Dietzsche: intervista esclusiva alla band

di Alex Armosino, pubblicato il 4 Aprile 2017
Proponiamo l’intervista integrale alla band post wave genovese Simon Dietzsche, nelle parole del loro cantante  e fondatore Ferdinando Barcellona, da qualche tempo riunitasi e prossima alla pubblicazione del nuovo album Contatto che esce per Riserva Sonora.

A.A. Per imbastire un’intervista sui Simon Dietzsche in realtà potrei partire da molto, molto lontano… infatti, qualcosa come -ahimé- 36 anni fa, io e te ci siamo ritrovati, per curiosa coincidenza, a condividere lo stesso palco in una rassegna musicale ‘autogestita’ (termine molto in voga all’epoca) di raccolta fondi pro-terremotati dell’Irpinia… tuttavia nel caso del vostro gruppo, che ancora non si era dato il nome con cui tutti oggi vi conoscono, si trattava della primissima esibizione live! Cominciamo parlando un po’ di quel periodo? Come era la situazione in giro, che cosa in particolare vi ispirava, come avete iniziato un certo percorso… e magari un ricordo di Raul…

F.B. 28.12.1980 … data del nostro primo concerto in assoluto con ancora il nome di FS (all’epoca c’erano i Police e noi per scimmiottarli tirammo fuori quel nome… orribile… ma fu l’unica data sotto quelle spoglie). L’occasione, come ricordi tu, fu quella di aiutare le popolazioni dell’Irpinia colpite dal terremoto… Fin da subito ci mettemmo a disposizione, maturando un impegno civile che non è mai venuto meno… All’epoca noi suonavamo e cantavamo male, quasi volutamente… c’era stato da poco il Punk, che con furore giovanile e rabbia repressa aveva spazzato via (o avrebbe voluto farlo) un’intera generazione di musicisti barocchi di grande cultura classica… L’idea era che tutti potessero salire su un palco e dire qualcosa: bastava che fosse quanto meno intelligente. A Bologna c’erano gli Skiantos e i Gaz Nevada (tra gli altri) a Firenze i Neon, a Genova gli Alan Lads e gli Scortilla (che curiosamente so che hanno appena pubblicato un cofanetto celebrativo)… Noi cominciammo da fan dei Clash, dei Cure, dei Joy Division, dei Simple Minds (che scoprimmo a settembre del 1980 come supporters di Peter Gabriel). Fin dall’inizio abbiamo fatto scelte che comunque ci hanno contraddistinto anche in seguito: cantare in Italiano  e scrivere canzoni, con una struttura precisa: strofa / ponte / ritornello. Una cifra che non ci ha mai abbandonato… ancora oggi.

Menti trainanti del progetto ed autori di quasi tutti i brani erano due vecchi compagni di scuola del liceo classico Mazzini: Andrea Rigo (classe ’62) e Raul Pon (18.07.62 – 24.07.86). Fino all’improvvisa scomparsa di Raul (un bassista non eccelso ma dotato di una fervida creatività, sia per quanto riguarda le melodie che per i testi) abbiamo passato più tempo in sala prove che a suonare live… Gli spazi erano pochi (lo Psyco Club ad esempio) e noi stessi avevamo qualche pudore di troppo. Due i concerti significativi: 15.03.1985 Sala Chiamata del Porto (in compagnia di Zincoblenda, Alibi Fulmine e Uboot) e 26.02.1986 al Cineclub Lumiere prima della proiezione del film culto Il Senso Della Vita dei Monty Python. La hit dell’epoca è Giardini di Plastica che (in versione acustica), insieme ad altre due canzoni del tempo, Parco Dolore e Il Condannato, fa parte anche di CONTATTO, il Cd in uscita il 7 aprile prossimo…

A.A. Una crescita artistica lenta ma costante nel bacino della new wave italiana degli anni ’80, grazie a tanta passione e impegno, fa sì che il vostro nome cominci a emergere, le cose iniziano a muoversi, si suona parecchio in giro per l’Italia e si arriva all’agognata meta del primo “vero” disco: con la storica etichetta A.na.gru.m.ba esce nel 1993 l’album “Se non ora quando”. Facciamo un po’ il punto della carriera della band, arrivati a quel momento. Come vi sentivate? Quali erano le prospettive? E poi la domanda cruciale: a un certo punto cosa vi è successo??

F.B. Con la morte di Raul, finita l’epoca naif e forse la gioventù, comincia un periodo (che va dall’autunno del 1986 ed arriva al luglio del 1993) di lavoro intenso e produttivo e di cambiamenti di formazione (con la sola certezza dei tre membri originari il chitarrista Rigo, il batterista Paolo Galleano ed io alla voce, classi ’64 e ’63 rispettivamente).
Nel novembre del 1986 Incidiamo un Mini LP con 4 canzoni (Gabbiani, Stiamo per Cominciare, Segnali da Lontano e Cadono Gli eroi) per l’etichetta di Marco Colangelo, il Project recording Studio. Ma il disco in vinile, pur stampato, non vedrà mai la luce… Due anni dopo registriamo al Gulliver di Sestri P. (con Angelo Olivieri) un demo contenente 8 brani, che distribuiamo in qualche centinaio di copie ai concerti, che nel frattempo son cresciuti a dismisura, così come la nostra consapevolezza e la capacità di stare sul palco, che ci caratterizzeranno molto di più di quanto non abbia mai fatto un’incisione…

Nel marzo del 91 cominciamo, sempre al Gulliver,  le registrazioni di “Se Non Ora Quando”, che uscirà il 4 luglio del 1993… un parto travagliato, un disco pieno di canzoni importanti (E allora passione, Fra le sue braccia, Se non ora quando, Servo Libero, Cambiare sparare dormire), ma anche di aspettative disattese, troppo pregno di suoni, pubblicato probabilmente fuori tempo. E’ l’epoca del Grunge e noi, con il nostro caratteristico suono new wave, siamo ancorati agli anni 80. Riusciremo comunque a venderne 2000 copie , suonando ancor di più in giro anche fuori dalla Liguria…

Ma la fine è prossima. Piano piano se ne vanno via tutti a parte Rigo ed io, che continuiamo a barcamenarci ancora per 5 anni, durante i quali proviamo altre strade con compagni d’avventura più giovani…fino all’estate del 1998, quando si scrive la parola FINE!

A.A. Nel 2015 le nostre strade si incrociano, inconsapevolmente, di nuovo… Flavio Azzarelli, già storico organizzatore del festival “Oltre il Jukebox”, manifestazione di culto degli anni ’90 genovesi, mi invita a fare parte della giuria per una riedizione della gloriosa kermesse, e mi informa che ci saranno come ospiti d’onore i Simon Dietzsche, praticamente riformatisi per l’occasione… be’, occasione troppo ghiotta per dirgli di no! Ciliegina sulla torta: la manifestazione si terrà proprio presso i… Giardini di Plastica! incredibile (forse non tanto…) caso di omonimia con la storica hit della band. A questo punto la domanda sorge spontanea: cosa vi ha spinto a una reunion dopo ben 17 anni di assenza? A parte che sarei anche curioso di sapere, a grandi linee, cosa avete fatto in quei 17 anni… E poi: cosa vi ha spinto a continuare, dopo quello che era sembrato solo un ritorno “celebrativo”?

F.B. Nel marzo del 2015 Stefano Bruzzone (anima degli Altera ed instancabile fucina di idee) ci propone la pubblicazione di una raccolta summa dell’attività della band, a suo dire una tra le più sottovalutate nel panorama genovese…Un disco low fi, senza alcuna pretesa se non quella di fissare un punto e dare il giusto riconoscimento celebrativo a chi ha comunque rappresentato un’epoca. Nell’ambito di quel progetto si inserisce l’invito di Stefano e di Flavio Azzarelli (vecchia anima del Circolo Arte e Musica) a partecipare alla riedizione di Oltre Il Juke Box, anzi all’apertura vera e propria del festival, che ha luogo il 21 ed il 22 agosto 2015 ai Giardini di Plastica… guarda caso (come hai sottolineato anche tu) come il titolo di uno dei nostri brani più conosciuti. Effettivamente suoniamo all’apertura e pure alla chiusura del festival due brani: la succitata Giardini ed E allora Passione, riscuotendo un incredibile e per certi versi inaspettato successo… Tra l’altro è lì che reincontriamo Marco Mori (ex  A.na.gru.m.ba Spezia, nonchè collaboratore di Luciano Ligabue) e conosciamo Adriana Rombolà, le due menti di Riserva Sonora…

Da lì in poi è un crescendo, perché reincontrandoci ci è tornata la voglia di suonare insieme, di scrivere nuove canzoni, di esibirci dal vivo. Ad ottobre arriva poi la proposta indecente di Flavio di incidere un nuovo CD, con canzoni nuove e vecchie, non però una mera operazione nostalgica, ma un vero prodotto adatto ai tempi. Perché nel frattempo i suoni che nel 1993 erano superati, nel 2016 son clamorosamente tornati di moda.

Ma in tutti questi anni cosa abbiamo fatto? Figli ad esempio (6 in tutto), ma anche musica almeno per quanto riguarda me e Paolo Bora Tansi (bassista attuale e nella band nel biennio 1990/91), seppure in forme e dinamiche diverse: dalle covers band al piano bar, dai matrimoni alle conventions aziendali, abbiamo il mio socio/fratello Bora ed io messo su qualcosa come oltre 1000 date (230 solo i matrimoni). Un altro modo di approcciare alla musica , meno creativo ma nettamente più redditizio! Michele Pedemonte, l’attuale tastierista compositore (nei Simon tra il 1990 ed il 94) nel frattempo si è buttato a capofitto nello studio del repertorio classico (Bach su tutti). Rigo e Galle invece si sono concentrati sul lavoro e sulla famiglia.

A.A. Arriviamo all’attualità, in particolare a questa fruttuosa collaborazione con l’etichetta Riserva Sonora: prima la ristampa del mitico “Se non ora quando” e adesso l’uscita del nuovo attesissimo album “Contatto”. Mi verrebbero in mente mille domande, certamente a proposito dello scrivere nuove canzoni, ma anche sull’emozione di entrare ancora in uno studio di registrazione, sull’esperimento di crowdfunding “internettiano” per produrre il disco (aver avuto una cosa così quando abbiamo iniziato!)… Però, dai, di questo ritorno alla discografia voglio lasciartene parlare a ruota libera, sono certo che hai moltissimo da raccontare…..

F.B. Per quanto riguarda la collaborazione con Riserva Sonora che dire? Già in parte ti ho risposto, dicendoti che averli reincontrati (Marco) o visti per la prima volta (Adriana) ad Oltre Il Juke Box 2015 è stata una di quelle chance più o meno fortuite che la vita a volte ti regala… Già perché ci siamo sempre un po’ ritenuti sottovalutati ed aver invece trovato a 50 anni suonati persone che hanno creduto in noi, nonostante l’età, è stato un dono che sinceramente non pensavamo neppure di meritare. Certo è un Do ut Des, per cui riteniamo a ragione che anche loro abbiano colto nelle nostri canzoni e nel nostro modo di stare on stage un potenziale commerciale e che non sia solo innamoramento repentino per un genere (la new wave) improvvisamente tornato di moda. Sta di fatto che la collaborazione fruttuosa ha condotto alla realizzazione di un nuovo disco che suona e bene! Il gran lavoro produttivo di Marco, unito all’abilità tecnica dell’uomo di sala Paolo Valenti (che già conoscevamo), e alla totale disponibilità anche umana di Adriana hanno portato ad un risultato che ci soddisfa appieno… speriamo possa piacere anche ai vecchi fans, ma soprattutto che ci permetta di raggiungerne nuovi.

A proposito delle registrazioni non possiamo dimenticare il prezioso apporto costituito dal nostro amico ed ex collaboratore Marco Forella, bassista degli Eris Pluvia ed anima di un progetto (Dual Blue) di musica per feste, che ha suonato le chitarre in 3 brani. Ma soprattutto l’inserimento di un chitarrista aggiunto, Davide Giancotti dei genovesi e strepitosi Altera di Stefano Bruzzone (e qui il cerchio si chiude), che oltre ad aver schitarrato in 7 brani, regalandoci un tocco ed un sound pazzeschi, è entrato, speriamo in pianta stabile, nella band.

L’esperienza del crowdfunding (vedi: https://www.musicraiser.com/it/projects/7298-contatto ) è appena cominciata (il 13 marzo) ma già ha ottenuto risultati più che lusinghieri, perché ad oggi lunedì 27 marzo abbiamo raggiunto l’85% di quanto richiesto in prima istanza. Incredibile. Ovviamente non pensiamo di fermarci al raggiungimento del primo obiettivo, un po’ perché mancano ancora 45 giorni, secondo perché i fondi non bastano mai e terzo perché cercheremo di arrivare ad avere più raisers possibili, anche estranei alla nostra storia ed al nostro percorso, proprio perché vorremmo che la nostra musica toccasse tutti, senza alcun tipo di distinzioni… In questo ci riteniamo Ecumenici… Ed il percorso che Music Raiser ci sta proponendo supportandoci è in tal senso utilissimo.

Fondamentale sarà poi suonare in giro, perché ancora oggi salire sul palco è la cosa che ci attira e piace di più in assoluto. Stiamo prendendo accordi per farlo nel miglior modo possibile e nelle condizioni ideali: soprattutto partecipando a Festival come il vostro, unendo la passione e la nostra voglia di esibirci davanti al pubblico, con la possibilità di conoscere altri musicisti ed altre situazioni, anche lontane da noi… come accadeva quando abbiamo iniziato, ormai 37 anni fa… La prima data sarà quella di presentazione di CONTATTO: domenica 9 aprile ore 21 a La Claque di Genova. Abbiamo appena saputo che il Primo Maggio suoneremo a Savona alla Fortezza del Priamar… e poi… si vedrà…

 

La copertina di "Contatto"

La copertina del nuovo album “Contatto”

 

simon dietzsche

Simon Dietzsche in concerto