Il ritorno del vinile spinge il mercato della musica

di Roberto Giannini, pubblicato il 19 Febbraio 2015

by Nicola Sennitti

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Il disco nero è tornato. La crisi sembra essere alle spalle. Perché la musica digitale è comoda, fluida, ha pure un costo contenuto, è una delle fotografie meglio riuscite della generazione tecnologica. Ma vuoi mettere il fascino, il profumo di una copertina oppure il velo di polvere su un vinile vintage acquistato a un mercatino dell’usato? Stati Uniti, Inghilterra, anche Italia: il giradischi non smette di suonare, mentre il compact disc va giù assieme al download.   E non basta il boom dello streaming per far quadrare i conti al mercato musicale. C’è la corsa a investire sul passato. Lp, Long playing, appunto, assieme ai cofanetti deluxe. Note e testi che si possono toccare, con le etichette major che da tempo infatti hanno sostituito le antologie normali con ristampe in Lp e cofanetti che fanno bella figura in una biblioteca. E si moltiplicano gli appuntamenti per i fan. Negli Stati Uniti, durante il Black Friday, il giorno dell’anno in cui si trovano più supersconti e si fanno più acquisti, c’è il mercatino del vinile. Genesis, Grateful Dead, Velvet Underground, Elvis Presley. Catalogo senza fine, prezzi alti, da vinile. Che però scendono sul web.   Discogs, uno dei più celebri negozi musicali online, offre 2,8 milioni di dischi a meno di cinque euro e oltre un milione sotto i cinque dollari. Senza dimenticare il Record Store Day che da sette anni in aprile celebra il formato vinile, con riedizioni di classici introvabili nei negozi. Insomma, anche il partito degli oppositori del vinile è stato costretto alla resa. Forse anche per il romanticismo di molti appassionati, che mettono da parte YouTube e Spotify cercando il contatto quasi fisico con l’artista con la cover che diventa oggetto di culto. Per un approfondimento estetico confermato in Italia dai numeri forniti da Deloitte nelle scorse settimane alla Fimi (Federazione industria musicale italiana di Confindustria): la traiettoria del vinile, pur rappresentando al momento una piccola fetta dell’intero mercato, fa segnare +66% nei primi nove mesi del 2014 rispetto all’anno passato, con oltre due milioni di copie finite nelle mani degli appassionati. Che in generale hanno ricominciato da qualche tempo a investire sulla musica, con il quarto trimestre positivo per il settore, trascinato dal segmento digitale che ormai rappresenta circa il 45% dei ricavi complessivi delle case discografiche.   Il digitale, fortemente trascinato dai ricavi connessi ai servizi streaming cresce del 20%, in particolare i servizi in abbonamento, TIMmusic, Spotify, Google Play, Deezer, sono saliti del 109% mentre i servizi supportati dalla pubblicità, YouTube e Vevo sono cresciuti del 78%. In calo del 19% invece il download. Stessa tendenza nel Regno Unito. Oltre un milione di vinili venduti sinora nel 2014, con la stima di arrivare a 1,2 milioni nel periodo natalizio. Il traguardo più alto raggiunto dal 1996 con gli Oasis che vendevano parecchia migliaia di copie con What’s the story morning glory, ancora oggi nella top ten degli Lp più venduti in terra britannica.   A tirare la volata al vinile è stato anche il ritorno sulla scena dei Pink Floyd con The Endless River, molto ricercato in versione disco nero (seimila copie), così come Nothing has changed di David Bowie. Per un mercato potenziale da 20 milioni di sterline (appena tre, cinque anni fa). Con la Official Chart Company che presto stilerà una classifica vendite degli Lp. E dall’altro lato dell’Oceano Atlantico, stessa musica. Più 40% da gennaio a giugno per il vinile a stelle e strisce, mercato-traino per l’industria mondiale della musica. Indagine compiuta dall’istituto Nielsen (criterio utilizzato: un album venduto equivalente a dieci brani acquistati in download e 1500 ascolti via streaming), che disegna anche il baratro per il download rispetto allo streaming. Che è diventato anche lo strumento privilegiato d’ascolto per i più giovani che poi decidono di acquistare musica. Più della radio. Streaming e vinile, il binomio asimmetrico della musica che vende.

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