15 Ago 1969 – 15 Ago 2014: i 45 anni di Woodstock

di Roberto Giannini, pubblicato il 15 Agosto 2014

Il festival di Woodstock si svolse a Bethel, una piccola città rurale nello stato di New York, dal 15 agosto al 18 agosto del 1969, all’apice della diffusione della cultura hippy, che voleva riunire con 3 Days Of Peace And Music.

Prese il nome dalla città di Woodstock nella contea di Ulster, conosciuta per le sue attività artistiche (vi si organizzano festival d’arte) e fu l’ultima grande manifestazione del movimento che da allora si diffuse peraltro sempre più pure fuori dagli Stati Uniti, dove era nato, pur senza la coesione e l’originalità che avevano permesso negli anni sessanta eventi come il Monterey Pop festival, la Summer of Love a San Francisco e, appunto, il festival di Woodstock.

Woodstock era stato ideato come un festival di provincia ma accolse inaspettatamente quasi 500.000 giovani. Trentadue musicisti e gruppi, fra i più noti di allora, si alternarono sul palco; l’esibizione non smise che un giorno dopo il previsto (era stato programmato sino al 17): così il festival ebbe una grande carica simbolica, che richiama ancora oggi, ma, soprattutto, fu un grande evento della storia del rock.

I promotori del festival di Woodstock furono Michael Lang, John P. Roberts, Joel Rosenman e Artie Kornfeld.

Roberts e Rosenman avevano pubblicato un annuncio sul New York Times e sul Wall Street Journal, presentandosi come “Challenge International, Ltd.”:Uomini giovani con capitale illimitato cercano interessanti opportunità, legali, di investimento e proposte d’affari. Lang e Kornfeld li contattarono, e con loro progettarono uno studio di registrazione da mettere su nel villaggio di Woodstock, un luogo dall’atmosfera ritirata e tranquilla. Presto, però, immaginarono di realizzare al suo posto un più ambizioso festival musicale e artistico. Roberts era incerto se abbandonare l’iniziativa, constatando le perdite che vi aveva subito; infine la sua decisione fu di restare nel gruppo e finanziare il Festival.

Woodstock era per loro un’iniziativa commerciale, che chiamarono appunto “Woodstock Ventures”, una possibilità di guadagni. Divenne una manifestazione ad ingresso libero quando gli organizzatori si accorsero di stare attirando centinaia di migliaia di persone in più del previsto: circa 186.000 biglietti erano stati acquistati in prevendita.

Nella primavera del 1969 la Woodstock Ventures affittò per 10.000 dollari il Mills Industrial Park, un’area di 1,2 km² nella contea di Orange, dove avrebbe dovuto svolgersi il concerto. Alle autorità locali era stato assicurato che non si sarebbero radunate più di 50.000 persone, ma gli abitanti si opposero subito all’iniziativa. All’inizio di luglio fu varata una nuova legge locale, per cui sarebbe occorso un permesso speciale per ogni assemblea di più di 5.000 persone. Infine, il 15 luglio il concerto fu definitivamente vietato con la motivazione che i servizi sanitari previsti non sarebbero stati a norma.

La nuova (e definitiva) location fu Bethel, della contea di Sullivan, una cittadina rurale 69 km a sud-ovest di Woodstock. Elliot Tiber, il proprietario del motel “El Monaco” sul White Lake a Bethel, si offrì di ospitare il festival in una sua tenuta di 15 acri. Aveva già ottenuto un permesso dalla città per il “White Lake Music and Arts Festival”, che sarebbe stato un concerto di musica da camera.

Quando si accorse che la sua proprietà era troppo piccola per Woodstock, Tiber presentò gli organizzatori a un allevatore, Max Yasgur, che accettò di affittare loro 600 acri (2,4 km²) per 75.000 dollari. La notizia del concerto che si preparava fu annunciata da una radio locale già prima che i promotori e Yasgur lasciassero il ristorante dove si erano accordati, fatta trapelare da alcuni lavoratori del locale.

Altri 25.000 dollari furono pagati come affitto a proprietari confinanti per ingrandire il sito del festival.

Il terreno di Yasgur formava una conca naturale digradante verso lo stagno Filippini a nord. Il palco fu costruito alla base del rilievo, con lo stagno sullo sfondo. Lo stagno sarebbe diventato un luogo molto amato dai partecipanti, che vi facevano il bagno svestiti. Gli organizzatori ripeterono anche alle autorità di Bethel la loro stima di 500.000 partecipanti.

Scaletta del festival 

Venerdì 15 agosto 

Il concerto iniziò alle 17:07 di venerdì con Richie Havens. La prima giornata fu dei musicisti folk.

Richie Havens

  • High flyin’ bird
  • I can’t make it any more
  • With a Little Help From My Friends
  • Strawberry Fields Forever
  • Hey Jude
  • I had a woman
  • Handsome Johnny
  • Freedom

“Freedom” fu un pezzo di totale improvvisazione: il pubblico gli chiedeva tanti bis che (dopo averne fatti ben sette) esaurì il repertorio, e suonando la chitarra si mise a ripetere “freedom”, cioè “libertà”. Swami Satchidananda fece un’invocazione per il festival.

Country Joe McDonald

  • Janis
  • Rockin’ all around the world
  • Flyin’ high all over the world
  • Seen a rocket flyin’
  • The “Fish” cheer/I-feel-like-I’m-fixin’-to-die rag

Country Joe McDonald non era in programma il primo giorno, ma lo fecero esibire a sorpresa e senza la sua band, The Fish, perché molti artisti non erano ancora arrivati. Avrebbe suonato di nuovo il terzo giorno, insieme alla band.

John Sebastian

  • How have you been
  • Rainbows all over your blues
  • I had a dream
  • Darlin’ be home soon
  • Younger generation

John Sebastian lasciò il palco inaspettatamente,fu avvisato che la moglie aveva partorito.

Sweetwater

  • What’s wrong
  • Motherless child
  • Look out
  • For Pete’s sake
  • Day song
  • Crystal spider
  • Two worlds
  • Why oh why

The Incredible String Band

  • Invocation
  • The letter
  • This moment
  • When you find out who you are

Bert Sommer

  • Jennifer
  • The road to travel
  • I wondered where you be
  • She’s gone
  • Things are going my way
  • And when it’s over
  • Jeanette
  • America
  • A note that read
  • Smile

Tim Hardin

  • If i were a carpenter
  • Misty roses

L’esibizione di Tim Hardin, nonostante la scaletta così breve, durò un’ora.

Ravi Shankar

  • Raga puriya-dhanashri/Gat in sawarital
  • Tabla solo in jhaptal
  • Raga manj kmahaj
  • Iap jor
  • Dhun in kaharwa tal

Melanie

  • Beautiful people
  • Birthday of the sun

Arlo Guthrie

  • Coming into Los Angeles
  • Walking down the line
  • Amazing Grace

Raccontò in seguito che il marito David Harris, obiettore di coscienza, era stato arrestato.

Joan Baez

  • Oh happy day
  • The last thing on my mind
  • I shall be released
  • Joe Hill
  • Sweet Sir Galahad
  • Hickory wind
  • Drugstore truck driving man
  • I live one day at a time
  • Sweet sunny South
  • Warm and tender love
  • Swing low, sweet chariot
  • We shall overcome

Nei giorni del festival Joan Baez era al sesto mese di gravidanza: sarebbe nato il figlio Gabriel.

Sabato 16 agosto 

Il concerto di sabato iniziò alle 12:15.

Quill

  • They live the life
  • BBY
  • Waitin’ for you
  • Jam

Keef Hartley Band

  • Spanish fly
  • Believe in you
  • Rock me baby
  • Medley
  • Leavin’ trunk
  • Halfbreed
  • Just to cry
  • Sinnin’ for you

Santana

  • Waiting
  • You just don’t care
  • Savior
  • Jingo
  • Persuasion
  • Evil Ways
  • Soul sacrifice
  • Fried neckbones

Canned Heat

  • A change is gonna come/Leaving this town
  • Going up the country
  • Let’s work together
  • Woodstock boogie

Mountain

  • Blood of the sun
  • Stormy Monday
  • Long red
  • Who am I but you and the sun
  • Beside the sea
  • For Yasgur’s farm (allora senza titolo)
  • You and me
  • Theme for an imaginary Western
  • Waiting to take you away
  • Dreams of milk and honey
  • Blind man
  • Blue suede shoes
  • Southbound train

Janis Joplin & The Kozmic Blues Band

  • Raise your hand
  • As good as you’ve been to this world
  • To love somebody
  • Summertime
  • Try (Just a little bit harder)
  • Kosmic blues
  • Can’t turn you loose
  • Work me Lord
  • Piece of my heart (con bis)
  • Ball & chain (con bis)

Sly & The Family Stone (Iniziarono a suonare all’una e mezza di notte)

  • Chip monck intro/M’lady
  • Sing a simple song
  • You can make it if you try
  • Everyday people
  • Dance to the music
  • I want to take you higher
  • Love city
  • Stand!

Grateful Dead

  • St. Stephen
  • Mama tried
  • Dark star/High time
  • Turn on your love light

La performance dei Grateful Dead fu segnata da problemi tecnici, compresa una messa a terra difettosa; Jerry Garcia e Bob Weir ricordarono di aver preso la scossa toccando le loro chitarre.

Creedence Clearwater Revival

  • Born on the bayou
  • Green river
  • Ninety-nine and a half (Won’t do)
  • Commotion
  • Bootleg
  • Bad moon rising
  • Proud Mary
  • I put a spell on you
  • Night time is the right time
  • Keep on choogin’
  • Suzy Q

The Who (Iniziarono a suonare solo intorno alle quattro del mattino – a causa, si dice, di litigi con gli organizzatori riguardo alla paga)

  • Heaven and hell
  • I can’t explain
  • It’s a boy
  • 1921
  • Amazing journey
  • Sparks
  • Eyesight to the blind
  • Christmas
  • Tommy can you hear me?
  • Acid queen
  • Pinball wizard
  • Do you think it’s alright?
  • Fiddle about
  • There’s a doctor
  • Go to the mirror
  • Smash the mirror
  • I’m free
  • Tommy’s holiday camp
  • We’re not gonna take it
  • See me, feel me (il sole iniziò a sorgere mentre Roger Daltrey iniziava a cantare il coro in questo brano)
  • Summertime blues
  • Shakin’ all over
  • My generation
  • Naked eye

Alla fine della performance degli Who, Pete Townshend sbatté più volte la chitarra sul palco, poi la gettò al pubblico.

Jefferson Airplane (Iniziarono alle otto del mattino di domenica, concludendo la maratona notturna)

  • Introduction
  • The Other Side of This Life
  • Somebody to Love
  • 3/15 Of a Mile in Seconds
  • Won’t You Try / Saturday Afternoon
  • Eskimo Blue Day
  • Plastic Fantastic Lover
  • Wooden Ships
  • Uncle Sam Blues
  • Volunteers
  • The Ballad of You & Me & Pooneil
  • Come Back Baby
  • White Rabbit
  • The House at Pooneil Corners

Domenica 17 e lunedì 18 agosto 

Joe Cocker inaugurò l’ultima giornata in programma, alle due del pomeriggio. Prima del suo numero, The Grease Band aveva eseguito alcuni brani strumentali.

The Grease Band

  • brani strumentali

Joe Cocker sul palco

Joe Cocker

  • Dear Landlord
  • Something comin’ on
  • Do I still figure in your life
  • Feelin’ alright
  • Just like A woman
  • Let’s go get stoned
  • I don’t need a doctor
  • I shall be released
  • With a little help from my friends

Dopo la sua performance, un temporale interruppe il concerto per diverse ore.

Country Joe and the Fish (Iniziarono a suonare circa alle sei del pomeriggio)

  • Rock and soul music
  • Thing called love
  • Love machine
  • The “Fish” cheer/I-feel-like-I’m-fixin’-to-die rag
  • Not so Sweet Martha Lorraine

Ten Years After

  • Good morning little schoolgirl
  • I can’t keep from crying sometimes
  • I may be wrong, but I won’t be wrong always
  • Hear me calling
  • I’m going home

The Band

  • Chest fever
  • Tears of rage
  • We can talk
  • Don’t you tell Henry
  • Don’t do it
  • Ain’t no more cane
  • Long black veil
  • This wheel’s on fire
  • I shall be released
  • The weight
  • Loving you is sweeter than ever

Blood, Sweat & Tears (Si esibirono intorno alla mezzanotte)

  • More and more
  • I love you more than you’ll ever know
  • Spinning wheel
  • I stand accused
  • Something comin’ on

Johnny Winter

  • Mama, talk to your daughter
  • To tell the truth
  • Johnny B. Goode
  • Six feet in the ground
  • Leland Mississippi blues/Rock me baby
  • Mean mistreater
  • I can’t stand it (fu accompagnato dal fratello, Edgar Winter)
  • Tobacco road (con Edgar Winter)
  • Mean town blues

Crosby, Stills, Nash & Young (Iniziarono circa alle tre del mattino, con due esibizioni distinte)

    • Esibizione acustica:
  • Suite: Judy blue eyes
  • Blackbird
  • Helplessly hoping
  • Guinnevere
  • Marrakesh Express
  • 4 + 20
  • Mr. Soul
  • Wonderin’
  • You don’t have to cry
    • Esibizione elettrica:
  • Pre-road downs
  • Long time gone
  • Bluebird
  • Sea of madness
  • Wooden ships
  • Find the cost of freedom
  • 49 bye-byes

Neil Young saltò la maggior parte della performance acustica (ne eseguì solo le sue composizioni Mr. Soul e Wonderin’) e rifiutò di essere filmato durante l’altra; Young, ha detto, credeva che la registrazione distraesse sia gli artisti sia il pubblico dalla musica.

Paul Butterfield Blues Band

  • Everything’s gonna be alright
  • Driftin’
  • Born under a bad sign
  • Morning sunrise
  • Love March
  • Rumpis cumpis

Sha-Na-Na

  • Na-Na theme
  • Jakety yak
  • Teen angel
  • Jailhouse rock
  • Wipe out
  • Who wrote the book of love
  • Duke of earl
  • At the hop
  • Na-Na theme

Jimi Hendrix (dopo che la sua band era stata presentata come “The Jimi Hendrix Experience”, Hendrix corresse con il nuovo nome del gruppo: “Gypsy Sun and Rainbows”)

  • Message to Love
  • Hear My Train a Comin’
  • Spanish Castle Magic
  • Red House (la corda del mi cantino della chitarra di Hendrix si ruppe, ma continuò a suonare la canzone con cinque corde)
  • Mastermind (scritta e cantata da Larry Lee)
  • Lover Man
  • Foxy Lady
  • Jam Back at the House
  • Izabella
  • Gypsy Woman / Aware of Love (queste due canzoni, scritte da Curtis Mayfield, furono cantate insieme da Larry Lee come un medley)
  • Fire
  • Voodoo Chile (Slight Return) / Stepping Stone
  • The Star-Spangled Banner (una reinterpretazione dell’inno degli Stati Uniti, eseguita da Hendrix con una forza e dei suoni stranianti che era facile intendere come la sua protesta per la violenza delle politiche degli USA, nella guerra in Vietnam e negli scontri sociali)
  • Purple Haze
  • Woodstock Improvisation / Villanova Junction
  • Hey Joe

Jimi Hendrix aveva insistito per essere l’ultimo ad esibirsi al festival, e il suo numero era stato previsto, così, per la mezzanotte; ma non salì sul palco fino alle nove del mattino di lunedì. La maggior parte degli spettatori aveva dovuto lasciare il festival e tornare alla routine dei giorni feriali, così che solo in quasi 200.000 anziché 500.000 ascoltarono Hendrix, in una performance che fu una rarità, per la durata (due ore, la più lunga nella carriera di Hendrix).

E’ stato girato anche un film, dal titolo Woodstock – Tre giorni di pace, amore e musica (Woodstock). Per la precisone si tratta di un documentario del 1970 diretto da Michael Wadleigh. Racconta in maniera documentaristica il concerto avvenuto nell’agosto del 1969 a Bethel nello stato di New York. Realizzato prevalentemente montando immagini girate durante il concerto stesso ed interviste ad organizzatori, addetti ai lavori, pubblico ecc. Ha vinto l’Oscar nel 1971 come miglior documentario.

Articolo originale su: http://it-it.facebook.com/note.php?note_id=321710174520470

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Ferma convinzione di essere musicalmente cresciuti nel decennio sbagliato