Live from the past vol.158: Joan Baez – Live at Woodstock

di Roberto Giannini, pubblicato il 17 Marzo 2024

Questa centocinquantottesima puntata di streaming di concerti integrali del passato, si occupa di una leggenda americana, una delle vocalist più importanti di sempre, protagonista fin dall’inizio degli anni sessanta della scena folk statunitense, una delle musiciste più impegnate politicamente per i diritti civili di sempre, che insieme a Bob Dylan ha cambiato i canoni del folk, facendogli assumere significati sociali che fino a quel momento erano stati prerogativa del blues.

L’artista in questione è Joan Baez,  newyorkese di nascita e di professione, e nonostante sia considerata una folksinger, ha spaziato anche in molti altri generi, dal rock al country, dal pop al gospel. Autrice di molte delle sue canzoni, è nota soprattutto per le interpretazioni di brani di arttisti del calibro di Beatles, Stones, Steve Wonder, Woody Guthrie e Pete Seeger, per non parlare dell’amato amico Dylan. La sua carriera, tutt’oggi attiva, è una delle più longeve della storia, dipanandosi per oltre sei decenni.

joan baez at woodstock 1

joan baez at woodstock 1969

Il disco che proponiamo grazie alla pubblicazione del 2019 dalla label Craft Recordings è l’integrale registrazione del suo memorabile show al leggendario Festival di Woodstock del 1969, durante il quale cantò quindici brani tra i quali Drug Store Truck Drivin’ man e Joe Hill che già facevano parte del triplo vinile commemorativo che rimane uno dei dischi live più importanti della storia del rock. Joan Baez fu definita dopo la sua esibizione l’usignolo di Woodstock.

Live at Woodstock contiene circa un’ora di musica in solitaria,  e brani memorabili quali Sweet Sir Galahad, la dylaniana I Shall Be Released, l’inno pacifista per eccellenza We Shall Overcome, Hickory Wind, Take Me Back To The Sweet Sunny South e la sua versione a cappella di Swing Low Sweet Chariot. Joan Baez salì sul palco il 16 agosto del 1969 alle 3 di notte, ed iniziò il suo set acustico con una versione della celebre Oh Happy Day dei Platters.

Buon ascolto.