Recensione disco italiano: Sonars – Jack Rust & the Dragonfly – 2015

di Alessandro Adesso, pubblicato il 4 Marzo 2015

by Alessandro Adesso

Chi è stato il primo uomo ad andare nello spazio? Jurij Alekseevič Gagarin? No di certo! Forse in pochi sanno che ben prima del russo un altro astronauta aveva tentato il viaggio verso l’ignoto e oltre senza aver fortuna di tornare sulla Terra: si chiamava Jack Rust e le sue avventure a bordo del Dragonfly IV, prototipo di navicella spaziale, sono raccontate in questo “Jack Rust And The Dragonfly IV” dagli italo – britannici Sonars, band con la mente fra le stelle e i piedi a Bergamo, Lombardia, Italia, Europa, Mondo.

Un concept quindi, creato da un gruppo che trae ispirazione dal pop psichedelico anni ’60 sia nell’immaginario (un personaggio fantasioso e le sue storie) che nell’attitudine, con chiari riferimenti anche a progetti recenti come Tame Impala e Temples, a loro volta debitori di quel periodo.

È la voce dello stesso capitano Rust che con la sua radio ci introduce alle note iniziali di “Desert Moon” in un dialogo con base Terra che ricorda parecchio l’inizio di “Astronomy Domine”, prima che arrivi la canzone vera e propria con la sua atmosfera sognante, atmosfera che non ci lascerà più fino alla fine di questo ep. Trovare una differenza tra i quattro brani che lo compongono è difficile e non fosse per le pause tra una canzone e l’altra si potrebbe quasi pensare che la struttura del disco sia composta da un unica canzone, come nel caso del monumentale “The Dark Side of The Moon” nel quale i Pink Floyd si erano divertiti a non separare le tracce con pause creando alla fine un’unica canzone lunga. Chiaramente non significa che questo sia un limite, i tre musicisti dimostrano di avere chiaro il significato di concept non solo per quanto riguarda i testi; tuttavia un brano come la conclusiva “Dilruba” può rappresentare un’eccezione sia per quanto riguarda la durata (poco più di tre minuti contro gli oltre cinque delle altre), sia per lo stile dove è una chitarra acustica a fare da linea principale.

Nonostante la loro giovane età i Sonars vantano già un curriculum invidiabile; elemento fondatore è Frederik Paysden che già militava nei Plastic Made Sofa con i quali ha girato gli Stati Uniti in tour ed è stato tra i protagonisti di un’edizione dell’Heineken Jammin Festival. Reduci dalla vittoria del contest “Nuovi suoni live” edizione 2014 sono arrivati alle semifinali dello Sziget festival di Budapest e di Arezzo Wave e i loro numerosi live li hanno visti aprire ad artisti del calibro di Nicolò Fabi e Bruce Foxton dei Jam prima di pubblicare questo ep lo scorso 9 gennaio.

Sonars:

Frederick Paysden – Voce e Chitarra

Serena Oldrati – Tastiere

David Paysden – Voce e Basso

Tracklist:

Desert Moon

Dragonfly IV

Flowers in love

Dilruba

Contatti:

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