Masterpieces from all times part 72: Cardosanto – Pneuma – 2000
Continuiamo la nostra serie di podcast di album fondamentali della storia del rock, e per questa nuova puntata parliamo di una band italiana, di Savona precisamente, che a cavallo del nuovo millennio ha strabiliato pubblico e critica con un sound che, influenzato dai Don Caballero come dagli Zu, dai King Crimson come da Frank Zappa, ha unito elementi progressive a caratterizzazioni di math rock, post rock e jazz core. Si tratta dei Cardosanto, che nel 1997 debuttano con l’ep autoprodotto omonimo e cominciano a farsi strada nel complesso e articolato mondo della musica indipendente italiana di fine millennio.
Il suono della band savonese si raffina in maniera perfetta nell’album del 2000 dal titolo Pneuma pubblicato dalla label Freeland nel 2000 (con ristampe nel 2014 da parte di Dreamingorilla, Wallace e Rude) nel quale ispirate deflagrazioni sonore si riversano in un concept album completamente strumentale, articolato in dodici tracce schizofreniche per quasi un’ora di splendide scorribande dove cuore e tecnica si sposano perfettamente. Purtroppo sarà l’unico lavoro full length della band che di li a poco si scioglierà per rimettersi insieme sporasicamente nei decenni successivi (siamo orgogliosi di aver ospitato un loro formidabile concerto nel nostro Festival delle Periferie del 2016).
Lo straordinario terzetto era formato dal chitarrista “frippertronico” Roberto Sassi (durante la sua carriera collaborazioni in Italia con MGZ & Le Signore, Anatrofobia, An Experiment In Navigation e all’estero con London Improvisers Orchestra, The Custodians, Snorkel, Vole, Forebrace), dal bassista Fulvio Giglio (Fuzz Orchestra) ed il batterista Dario Mariangeli.
Buon ascolto.