Masterpieces from all times part 63: Mudhoney – Mudhoney – 1989

di Redazione, pubblicato il 17 Aprile 2024

Continuiamo la nostra serie di podcast di album fondamentali della storia del rock, e per questa nuova puntata parliamo di una band americana che ha fatto la storia del movimento grunge a cavallo tra fine anni ottanta e metà novanta, nonostante sia attiva ancora oggi. Si tratta degli americani Mudhoney,  che a tutti gli effetti sono stati la prima band di Seattle ad esplodere a livello internazionale, avendo pubblicato il primo album omonimo (questo masterpece che presentiamo) nel 1989 e proseguendo con lavori sempre più che buoni anche se di successo commerciale non esplosivo a livello di concittadini quali Nirvana, Pearl Jam e Soundgarden.

Uno dei loro capolavori è senz’altro l’esordio su lunga durata, l’omonimo Mudhoney, pubblicato nel 1989 dalla leggendaria Sub Pop, label che toccherà i vertici di popolarità qualche anno dopo, soprattutto grazie a Nevermind dei Nirvana. L’abbiamo preferito al primissimo Superfuzz Bigmuff, poichè è un minialbum, anche se altrettanto importante, al secondo effettivo Every Good Boy Deserves Fudge del 1991 e all’altro fondamentale di fine anni novanta, il sottovalutato Tomorrow Hit Today.

Tra i brani più significativi possiamo citare i due singoli-killer, You Got It e This Gift che hanno anticipato l’uscita dell’album, la sonicyouthiana Here Comes Sickness e quella When Tomorrow Hits che sa tanto di primi Velvet Underground, ma tutto l’album merita la palma di precursore del grunge, merito che va ascritto ai quattro che in questo lavoro (e per tutta la successiva carriera) sono il vocalist e chitarrista Mark Arm, il chitarrista Steve Turner, il bassista Matt Lukin e il batterista Dan Peters, il tutto sotto la regia del genio dell’ingegnere del suono Jack Endino, vero guru di tutto il movimento a venire.

Buon ascolto.

mudhoney
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